La cisti sacro-coggigea altrimenti detta sinus pilonidalis è una patologia infettivo/infiammatoria che si localizza a livello della regione sacrococcigea e nel solco interfluteo. Si tratta di una cavità sottocutanea ( in cui possono essere presenti ciuffi di peli ) che va incontro  a infezione ed ascessualizzazione. Spesso la tumefazione ascessuale si drena spontaneamente attraverso un piccolo forellino (fistolizzazione spontanea) che secerne pus ma tante volte l’accesso provoca una tumefazione di abbondanti dimensioni con forte dolore e febbre e richiede l’intervento di un chirurgo per praticare una incisione e drenare il pus. Come è ovvio questo è un trattamento solamente temporaneo mentre la risoluzione della patologia si ottiene con l’asportazione chirurgica dell’intera lesione. L’area da asportare può essere più o meno ampia e possono essere presenti anche orifizi fistolosi multipli (vedi illustrazione).

Il trattamento chirurgico consiste nell’asportazione in toto dell’area interessata dalla patologia. La guarigione puo avvenire per sutura diretta dei margini della ferita ( tecnica chiusa) nel caso di asportazione medio-piccole mentre nei rimanenti casi la guarigione avviene per “seconda intenzione”ossia lasciando aperta la ferita che viene zaffata e medicata ambulatorialmente facilitando la ricrescita di un tessuto che avviene non prima  delle 6-8 settimane.

Come si può facilmente intuire la seconda opzione è accettata malvolentieri dai pazienti ma la scelta di solito è obbligata.

Nell’ultimo periodo si sono sviluppate metodiche alternative quali ad esempio il trattamento   Laser (vedi foto) che in casi selezionati permette di “bruciare” la parete della cisti introducendo in modo miniinvasivo  un millimetrica sonda laser attraverso un orifizio fistoloso già spontaneamente presente o viceversa praticando un piccolo forellino. In tal modo non vi è asportazione di tessuto e in una buona percentuale di casi la guarigione avviene senza ulteriori fastidi e sopratutto senza limitazioni alla vita di relazione.